Con un gesto di altruismo potrai sostenere le nostre attività. Ci aiuterai a garantire sostegno legale alle persone vittime di errori medici, infortuni sul lavoro, malattie professionali e sinistri stradali.
Se vuoi sostenerci, puoi donare con un bonifico bancario intestato all’Associazione La Giustizia degli Ultimi presso:
Banca Intesa San Paolo S.p.A.
IBAN IT14V0306909606100000180760
La legge offre strumenti specifici per fare lasciti, rispettando i diritti dei parenti prossimi e permettendo di destinare, anche dopo la morte, i propri beni o una parte di essi a favore di enti che si ritengono meritevoli di sostegno. Per fare un lascito non bisogna possedere ingenti risorse, né è necessario devolvere l’intero patrimonio. Il tuo gesto solidale può riguardare anche solo una piccola parte delle tue risorse economiche, come un bene mobile (ad esempio: somma di denaro, opere d’arte, gioielli, arredi), un bene immobile (ad esempio: un appartamento, un terreno), la polizza vita. Le modalità di lasciti e di sostegno in favore di La Giustizia degli Ultimi sono varie ed è possibile scegliere quella che meglio esprime il tuo senso di solidarietà.
LASCITO TESTAMENTARIO
Il testamento è l’unico strumento per disporre del proprio patrimonio dopo la morte: è un atto con il quale taluno (il testatore) dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse. Si tratta di un atto personalissimo, libero, revocabile e modificabile in ogni momento. La libertà di disporre dei propri beni per testamento è totale solo in assenza di familiari prossimi, che la legge definisce legittimari (coniuge, figli e genitori): in presenza di questi, il testatore può disporre per testamento solo di una parte del proprio patrimonio.
Quando il testatore dispone di tutto il suo patrimonio o di una quota di esso a favore di una determinata persona o di un ente, si parla di “eredità” o di “eredi”; quando invece attribuisce singoli beni o diritti (come un immobile, un oggetto di valore), il beneficiario della singola disposizione testamentaria (legato) acquisisce la qualità di “legatario”.
Per un lascito testamentario in favore di La Giustizia degli Ultimi è possibile ricorrere alle forme tipiche di testamento riconosciute dal nostro codice civile:
– testamento pubblico, redatto seguendo particolari formalità di legge davanti a un pubblico ufficiale (notaio) che raccoglie le volontà del testatore;
– testamento olografo, la forma più semplice di testamento scritto per intero, datato e sottoscritto dal testatore su di un qualunque foglio di carta e in qualsiasi lingua (non deve essere scritto a macchina, stampato, né scritto da una persona diversa dal testatore);
– testamento segreto, per cui è necessario che il testatore sia nella possibilità e capacità di leggere, in quanto la dichiarazione può essere scritta dal testatore o da un terzo, anche a mezzo stampa. Il testamento deve essere sempre sottoscritto dal testatore. Una volta sigillato viene consegnato al notaio, che provvede alla sua custodia.
POLIZZE VITA
Una forma alternativa per trasferire il proprio patrimonio in beni mobili senza ricorrere al testamento è la sottoscrizione di una polizza vita, che si stipula indicando quale beneficiario La Giustizia degli Ultimi con sede legale in Gallarate (VA), Via Verdi 3, CAP 21013, la quale riceverà il corrispettivo economico previsto in caso di decesso.
I premi, le modalità di pagamento ecc. sono determinati dalla tipologia di contratto che regola la polizza e potranno essere adeguati alle necessità di chi intende utilizzare questo strumento. Per valutarne l’eventuale convenienza o opportunità, bisogna rivolgersi a compagnie assicuratrici o a istituti di credito.
Il titolare della polizza può decidere di nominare la Fondazione come beneficiario sia al momento della sottoscrizione della stessa, sia con dichiarazione successiva o per testamento.
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Secondo la legge, l’indennità di preavviso e di fine rapporto spetta al coniuge, ai figli o ai parenti entro il terzo grado: in caso di loro assenza, il lavoratore dipendente può devolverlo a un ente come La Giustizia degli Ultimi.
Il contribuente può destinare la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) firmando in uno dei cinque appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione (Modello Unico PF, Modello 730, ovvero apposita scheda allegata al CUD per tutti coloro che sono dispensati dall’obbligo di presentare la dichiarazione). È consentita una sola scelta di destinazione. Senza costi aggiuntivi, con il tuo 5 X 1000 puoi dare un importante contributo alla nostra battaglia contro le ingiustizie. Devi firmare e indicare il codice fiscale della nostra Associazione 91074990127 nel riquadro riferito al “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c.1, lett. a) del D. Lgs. n. 460/1997”.
In ottemperanza al Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 111 si pubblicano gli importi percepiti dal cinque per mille e il relativo rendiconto.
Dall’1 gennaio 2018, le erogazioni liberali in favore di Associazione La Giustizia degli Ultimi permettono i risparmi di imposte previsti dal Codice del Terzo settore (art. 83 del Decreto
Legislativo 3 luglio 2017, n. 117):
Donazioni in denaro o in natura effettuate da persone fisiche
una detrazione dall’imposta lorda sul reddito pari al 30 per cento delle erogazioni liberali effettuate, per un importo complessivo non superiore a 30.000 euro in ciascun periodo d’imposta.
Per le erogazioni liberali in denaro, la detrazione è consentita a condizione che il versamento sia eseguito tramite banche o uffici postali, ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.
In alternativa: una deduzione dal reddito complessivo netto del soggetto erogatore nel limite del 10 per cento del reddito complessivo dichiarato.
Donazioni in denaro o in natura effettuate da enti e società
una deduzione dal reddito complessivo netto del soggetto erogatore nel limite del 10 per cento del reddito complessivo dichiarato.
Qualora la deduzione fosse di ammontare superiore al reddito complessivo dichiarato, diminuito di tutte le deduzioni, l’eccedenza può essere computata in aumento dell’importo deducibile dal reddito complessivo dei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto, fino a concorrenza del suo ammontare (possibilità, questa, che ricorre per le persone fisiche, gli enti e le società).
A seguito della donazione, La Giustizia degli Ultimi rilascia una ricevuta che deve essere conservata dal contribuente per eventuali accertamenti disposti dal ministero delle Finanze. Per ulteriori informazioni, mettiti in contatto con la nostra segreteria.
In ottemperanza alla Legge 4 agosto 2017 n. 124 si pubblicano le informazioni relative ad erogazioni pubbliche.